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Rassegna Stampa

 
   

OUR SMARTPHONE ARE ABLE TO DETECT ATRIAL FIBRILLATION WITHOUT ANY HARDWARE CHANGE
By Guido Francesco Guida

Smartphones can be used to detect atrial fibrillation with existing hardware, according to research presented at European Society of Cardiology Congress 2016. We can get it by a new low-cost application (app) that uses the phone’s own accelerometer and gyroscope to check for atrial fibrillation. The current study tested the ability of a smartphone to detect atrial fibrillation in some people without any add-on hardware. In addition, others recordings came up from healthy people as control group data to validate the developed algorithm. To detect atrial fibrillation, a smartphone was placed on the chest of the patient, and accelerometer and gyroscope recordings were taken. Patients were advised to lie in a prone or supine position during the measurements. The acquired data are pre-processed by signal processing methods. Multiple features such as autocorrelation and spectral entropy are then extracted from the pre-processed data. Finally, a machine learning algorithm (KSVM) is used to determine if the patient suffers from atrial fibrillation. Using this technology the investigators detected atrial fibrillation with an extraordinary sensitivity and specificity of more than 95%.
“Atrial fibrillation is a dangerous medical condition present in 2% of the global population and accounting for up to seven million strokes per year,” said lead author Tero Koivisto, from University of Turku, Finland. “In the European Union alone this heart rhythm disorder costs approximately USD $19 billion every year.”
Around 70% of strokes due to atrial fibrillation could be avoided with pre-emptive medication. However, atrial fibrillation often occurs randomly on/off and is difficult to detect by visiting a doctor. There are relatively large and costly electrocardiogram (ECG) devices that patients can take home for long-term monitoring but they require a patch or wires that are clumsy to use and continuous contact with electrodes tends to irritate the skin. These are some of the reasons why current methods for detection of atrial fibrillation are infeasible for wide-scale screening of populations or higher risk age groups (60 years and above).
Mr Koivisto. “No additional hardware is needed and people just need to install an app with the algorithm we developed.”
He continued: “If people feel odd and want to check their cardiac status, they can simply lie down, place the phone on their chest, take an accelerometer and gyroscope measurement, then use the app to analyse the result. They will get a simple yes/no answer as to whether they have atrial fibrillation or not.”
At the end of the presentation Mr Koivisto, one of the main researchers, said: “If people feel odd and want to check their cardiac status, they can simply lie down, place the phone on their chest, take an accelerometer and gyroscope measurement, then use the app to analyse the result. They will get a simple yes/no answer as to whether they have atrial fibrillation or not.”
Finally we think that this app is a low cost, non-invasive way to detect atrial fibrillation that people can do themselves without any help from medical staff and, considewring the widespread use of smartphones, it could potentially be used by large populations worldwide.
Picture source: bgr.com

 
   

Cardiologia: diagnostica e terapia al centro di un convegno

Organizzato dalla Dottoressa Gabriella Vitrano è il 1° Convegno “congiunto” Ance Cfc Sicp
di Elaborazione da fonte diretta

1° Convegno “congiunto” Ance Cfc Sicp

Diagnostica e terapia in Cardiologia

La suggestiva cornice del barocco serpottiano dell’Oratorio di Santa Cita si ha ospitato il 18 giugno il Convegno di Cardiologia congiunto delle Società Scientifiche Ance, Cfc, e Sicp.

Il Convegno, aperto dall’intervento del Presidente Nazionale del CFC Dott.ssa Gabriella Vitrano e dal Presidente Nazionale ANCE Dott. Antonio Vittorio Panno ha visto la partecipazione di circa 150 medici.

Nell’ambito della kermesse sono stati trattati gli aspetti clinico pratici di importanti temi di diagnostica e terapia in Cardiologia, puntando, sia sui temi tradizionali della cardiopatia ischemica e dello scompenso cardiaco, sia su argomenti peculiari come i nuovi device in aritmologia, sulle problematiche dell’uso dei nuovi anticoagulanti orali e la cardiopatia congenita negli adulti.

La sessione scientifica è stata articolata sulla discussione di casi clinici “reali” presentati da relatori e provoker con un’innovativa formula “step by step” che ha permesso un coinvolgimento attivo di tutti i partecipanti che hanno dovuto esprimere le loro opinioni sui vari snodi decisionali creando una opportunità unica di discussione tra i medici di diversa estrazione professionale presenti

Hanno concluso i lavori gli interventi del Segretario ANCE Sicilia Dott. Di Franco, del Segretario CFC Sicilia Dott. Foti e del Delegato SICP Sicilia e Calabria Dott. Comparato che hanno confermato, stante il successo, il proposito di continuare la collaborazione culturale intrapresa.

Una nota sugli acronimi di questo articolo.

Ance: Associazione nazionale cardiologi extraospedalieri.

Cfc: Collegio federativo di cardiologia.

Sicip: Società italiana di cardiologia pediatrica.

Palermo parla - Gio, 2016-06-23 17:01 http://www.palermoparla.it/it/salute/16/06/cardiologia_diagnostica_e_terapia_al_centro_di_un_convegno
 
   

sicilymagazine.it

10 maggio alle ore 22:30 ·

 

CAMPAGNA EUROPEA CONTRO LO SCOMPENSO CARDIACO
di Guido Francesco Guida

Si e' conclusa ieri la settimana europea dello scompenso cardiaco. L’iniziativa è stata promossa dall’Associazione italiana scompensati cardiaci (Aisc) e dagli operatori sanitari che vi hanno aderito. Sono state proposte visite gratuite, informazioni e consigli per diagnosticare e curare quanto piu precocemente possibile questa malattia nota anche come insufficienza cardiaca. Un camper-ambulatorio posteggiato nelle principali piazze nazionali ha svolto il ruolo di presidio avanzato e comunicatore tra i passanti. Le principali citta' interessate all'evento sono state tappe: Roma, i centri di Rieti, Siena, Firenze, Pavia, Foggia, Avezzano, Cassano delle Murge, Agropoli, Acciaroli per poi ritornare nella capitale. Tra le societa' scientifiche ha partecipato anche il Collegio Federativo di Cardiologia che, dal proprio sito internet, www.cfcardiologia.it, ha lanciato un appello a tutti i propri iscritti affinche' esercitassero attivita' di councelling con tutte le persone con cui venivano a contatto sia durante la settimana che fino al 12 maggio. Ha poi messo a disposizione di tutti i coloro i quali ne avessero fatto richiesta materiale educazionale ed informativo sulla malattia.
Lo scompenso cardiaco , condizione nella quale il cuore non riesce a pompare in modo soddisfacente sangue, può manifestarsi a qualunque età, ma è più frequente negli anziani e si manifesta spesso con sintomi non ben chiari ed aspecifici quali: stanchezza, spossatezza e affaticamento. Cause principali dell'incremento del numero di malati sono legate all'aumento della prevalenza di una serie di fattori di rischio come il diabete, l'ipertensione artriosa, l'obesita'. Contribuiscono anche l'nvecchiamento della popolazione e l'aumento del numero di pazienti sopravvissuti ad un infarto del miocardio per le migliori opportunita' di cura sia con farmaci che con tecniche di rivascolarizzazione del cuore. In Italia circa il 5% della popolazione generale (3.000.000 di individui) è affetto da scompenso cardiaco manifesto od asintomatico. L'età costituisce una condizione di rischio molto importante. Infatti l'incidenza rimane bassa nelle persone tra i 40 e i 50 anni, mentre sale fino al 10% nei soggetti con età superiore a 75 anni. La diagnosi tempestiva è molto importante per permette di prevenire e rallentare lo sviluppo che, a lungo andare puo' portare ad una invalidita' permanente ed alla morte per compromissione di altri organi oltre il cuore e morte improvvisa per alterazioni minacciose del ritmo cardiaco. Una cura adeguata ed una riabilitazione dieteica possono certamente prolungare la vita e dare una buona qualita' della stessa. La campagna è stata realizzata con il patrocinio dell’Università La Sapienza di Roma e con il sostegno incondizionato di Novartis, Medtronic e Bayer.

   
   
   

ALLARME OBESITÀ IN ITALIA

di Guido Francesco Guida

 

Sono oltre 27 milioni gli italiani in eccesso di peso, circa il 60% degli italiani adulti. Di questi sei sono francamente obesi. Sono oltre 100mila i nuovi obesi in Italia ogni anno e quasi 200mila le persone in sovrappeso, È questo il risultato del documento “Il burden of disease dell’obesità in Italia”, realizzato dalla Italian Barometer Diabetes Observatory (IBDO) Foundation. Nell'ultimo ventennio, l’obesità è triplicata nei paesi in via di sviluppo che hanno adottato stili di vita occidentali con riduzione dell’attività fisica e aumento del consumo di cibo ipercalorico a basso costo. Anche i ragazzi hanno modificato il loro stile di vita, con il risultato di un aumento del sovrappeso infantile dal 10 al 25 per cento e dell’obesità dal 2 al 10 per cento. Secondo un'analisi della Coldiretti esistono poi pronunciate differenze geografiche. Le regioni, infatti, con il maggior numero di persone obese o sovrappeso sono maggiormente presenti nel Sud Italia. Con una prevalenza dell'aumento di peso che è maggiore tra i maschi con una presenza maggiore rispettivamente nel Molise (64,8 per cento), la Campania (61,6 per cento), la Sicilia (60,6 per cento), la Puglia (59,1 per cento) e la Basilicata (58,8 per cento) mentre per le femmine la prevalenza e rispettivamente maggiore in Basilicata (46,5 per cento), seguita da Puglia (44,1 per cento), Campania (43,7 per cento), Molise (43,4 per cento) e Sicilia (40,8 per cento). Si tratta davvero di un'epidemia con gravi connotati sia dal punto di vista economico (9 miliardi di euro tra costi sanitari, calo di produttività, assenteismo e mortalità precoce) che da quello strettamente sanitario. Caratterizzato da incremento del diabete, malattie cardiovascolari e di alcune forme di tumore. Essere in sovrappeso od obesi riduce, inoltre, il benessere psicologico, la forma e l'attività fisica con depressione e cattiva qualità di vita.

Meraviglia davvero come, nonostante questo grande impatto, il servizio sanitario faccia così poco e male. Carenza di competenze dietetico-alimentari nella medicina territoriale, assenti i servizi di dietetica e scienza dell'alimentazione. Scarso intervento legislativo per scoraggiare il consumo di alimenti e bevande ipercaloriche anche con sistemi di tassazione selettiva. Pochissimo impegno nel favorire l'attività fisica che come da tempo indicano alcune società scientifiche dovrebbe essere grandemente incoraggiata. Diversi studi ad esempio hanno dimostrato come i soggetti che entrano nella cosiddetta tanto strombazzata gestione integrata del diabete (con una prevalenza del 44% di obesità) piuttosto che dimagrire mantengono e, talvolta, incrementano il loro peso soprattutto quello dannoso concentrato a livello addominale (obesità a mela). Ed è noto che una dieta IDONEA è la terapia fondamentale per il controllo della glicemia e le complicazioni cardiovascolari. Si spendono cifre enormi per la gestione di questi servizi e per farmaci sempre più cari e non si riesce ad intervenire con una dieta e conseguente riduzione del peso corporeo quasi a costo zero.

L'Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI) con il patrocinio della Federazione Italiana di Atletica Leggera ed al Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologi organizzano in tutta Italia da quindici anni l'Obesity day. Lo scorso anno si è svolto il 10 ottobre ed è stato un giorno pieno d'iniziative in tutta Italia volto a sensibilizzare ed informare sull'obesità. Quest'anno il motto è stato "Camminare a passo svelto per almeno 150 minuti a settimana".

Il Collegio Federativo di Cardiologia ha proposto che l'attività fisica controllata (attraverso il proprio progetto FAcolCuore) venga fornita gratuitamente dalle ASP territoriali ed inclusa tra i cosiddetti livelli essenziali di assistenza (LEA) che sono le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket). Lo Stato però fa il sordo. Un panorama, quindi,  alquanto scoraggiante che speriamo cambi alla luce di questi fatti.

Fonte foto: abdnuc.uk

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Una donna al vertice nazionale del Consiglio di Cardiologia

 

Maria Gabriella Vitrano nuovo presidente del CFC

 

Tratto da Palermo parla n. 100-2015

In occasione del Consiglio Direttivo del Collegio Federativo di Cardiologia (CFC) di questo dicembre a Roma è stata eletta nella carica di Presidente Nazionale per il biennio 2015-2017 la Dott.ssa Maria Gabriella Vitrano, Dirigente medico dell'U.O.C. di Cardiologia dell'Ospedale Ingrassia della ASP di Palermo.

E' la prima volta che una donna viene eletta ad una carica nazionale nella Società Scientifica di Cardiologia. Il CFC è una società scientifica affiliata al Council for Cardiology Practice (CCP) della Società Europea di Cardiologia.

Dottoressa Vitrano come affronterà questo nuovo incarico da Presidente?

Mi dedicherò a questo compito con tutte le mie energie, con passione ed entusiasmo e mi auguro inoltre di riuscire a farmi interprete della richiesta di cambiamento che ho percepito durante il Congresso. Per far ciò, potrò certo contare sul gruppo di amici eletti nel Consiglio Direttivo. Si tratta di colleghi dall'altissimo profilo umano, scientifico e professionale che, sono certa, lavoreranno insieme per fare in modo che il cambiamento promesso arrivi in tempi ancora più veloci di quelli che abbiamo immaginato. Agirò, per quanto mi è possibile, per essere il Presidente di tutti i Soci lavorando per un CFC che sia inclusivo e faccia emergere le enormi potenzialità professionali ed umane che possiede, in particolare quelle dei giovani colleghi. Il CFC ha bisogno di voltare pagina, pur rimanendo nel solco della tradizione, e diventare una società scientifica più vicina alle necessità e ai bisogni della comunità professionale che rappresenta. Il Consiglio Direttivo sarà trasparente e diventerà la casa di tutti i Soci che saranno puntualmente informati e coinvolti in tutte le attività e decisioni che li riguardano. Si comincerà con la scelta di un nuovo logo che verrà individuato attraverso un sondaggio plenario online. Si cercherà un’interazione immediata con i rappresentanti regionali CFC per fotografare subito le diverse realtà territoriali, conoscerne i bisogni, i limiti attuali, le iniziative intraprese e definire le linee comuni di programma promuovendo e stimolando i meeting regionali e interregionali.

Si incentiverà l'adesione e la partecipazione attiva alla società offrendo una quota d’iscrizione agevolata per i più giovani, valevole per i primi due anni associativi.

Quali sono le linee programmatiche del biennio di sua presidenza?

Le linee programmatiche 2015 17 contengono insieme a progetti innovativi, il consolidamento di quanto (tanto!) è stato messo in cantiere in questo biennio, specie per la forte vivacità propositiva di chi mi ha preceduto in questo incarico e ne sento la grande responsabilità nei confronti degli Associati. Due anni sono un periodo di tempo insufficiente per la compiuta realizzazione di molti obiettivi. La continuità insieme all’innovazione sono quindi i requisiti di un armonico e progressivo sviluppo della CFC a fronte del doveroso ricambio dei suoi organi istituzionali dei Soci. Il CFC è molto impegnato verso l’implementazione di progetti di formazione e di ricerca con le Società cardiologiche di settore (AIAC, GISE, SIEC, ecc. ndr).

Saranno responsabilizzati dei collaboratori?

All’interno del Consiglio Direttivo saranno individuati sulla base di specifici interessi culturali alcuni componenti ai quali sarà affidato il compito di garantire ed incentivare i rapporti con le singole Società di Settore. Ed ecco gli altri principali rapporti collaborativi che si intende sviluppare: Apertura della CFC ad una collaborazione con i Medici di Medicina Generale che potrebbe prevedere una serie di iniziative quali Simposi congiunti all'interno dei Congressi CFC, Corsi di Formazione intra ed extramurali, elaborazione di protocolli di ricerca collaborativi. Miglioramento delle interazioni con le Società di Cardiologia extraospedaliera e con la SICOA.

Collegamenti fra centro e periferia…

Il ruolo del Consiglio Nazionale deve essere rilanciato in termini di propositività e le Delegazioni Regionali devono accrescere il loro ruolo attivo cercando un contatto con i Soci, favorendo la creazione di Referenti regionali delle varie Aree, cercando contatti sia con le altre Società Mediche, compresi i Medici di Medicina Generale, sia con le Istituzioni Sanitarie regionali. Sono in esame possibili proposte correttive per rivitalizzare il rapporto tra Centro e Periferia e lo spirito partecipativo…” 

Intende elencarle?

Maggior coinvolgimento delle Delegazioni Regionali attraverso le seguenti azioni: invio di newsletter periodica delle attività del Consiglio Direttivo ai Presidenti e Consiglieri dei Consigli Direttivi Regionali; invio dei Verbali delle Riunioni del Consiglio Direttivo ai Presidenti Regionali; sollecitazione allo svolgimento di Consigli Direttivi regionali allargati ai referenti delle Strutture Cardiologiche in quel momento non rappresentate nel Consiglio Direttivo Regionale; sollecitazione di un feed-back periodico di flusso informativo da parte dei Presidenti Regionali verso il Consiglio Direttivo”.

Lei ha parlato anche di periodici incontri…

Nel biennio 2015-17 è mia intenzione svolgere un incontro con ciascuno dei Consigli Regionali per discutere insieme le problematiche locali relative alle attività di formazione, ricerca, finanziamenti e rapporti con le Istituzioni Sanitarie. Queste riunioni potrebbero essere svolte sulla base di un calendario da concordare, eventualmente in occasione dei Consigli Direttivi o Corsi/Convegni regionali. Vorrei poi valorizzare il “patrimonio” Nursing sostenendo la costituzione o il consolidamento delle Sezioni regionali degli infermieri e tecnici di Cardiologia CFC. Implementare il sito web con l’inserimento di link e servizi utili ai Soci. Come una sezione di annuncio di offerte lavorative in Cardiologia.

Quali sono gli obiettivi principali che persegue?

Due sono gli obiettivi principali da realizzare: Per primo la “fidelizzazione” dei Soci Cfc con un maggiore coinvolgimento dei Presidenti, Consigli Direttivi Cfc Regionali e referenti regionali; possibile istituzione di borse di studio per giovani ricercatori coinvolti negli studi clinici, finalizzate alla produzione di pubblicazioni scientifiche. Gli obiettivi culturali per il prossimo biennio sono quelli del proseguimento delle tipologie consolidate di eventi formativi (Campagne educazionali nazionali, Consensus Conference, Forum, Corsi intramurali, Corsi extramurali, Corsi di rianimazione cardiopolmonare di base ed avanzata); iniziative congiunte con singole Società di Settore (SIEC, AIAC, GISE) per l’organizzazione di Corsi d’eccellenza in ecocardiografia, elettrofisiologia, cardiostimolazione ed emodinamica; organizzazione di Master di metodologia e biostatistica per il Cardiologo…

Lei è un Presidente donna: Quale il ruolo delle altre donne nella vostra Società Scientifica?

La prevalenza delle donne nella comunità cardiologica ospedaliera nazionale è assolutamente rilevante e nel CFC le donne rappresentano circa il 20% dei Soci La diversa sensibilità e attenzione della donna verso specifici aspetti culturali e organizzativi della Cardiologia rappresentano un valore aggiunto che il CFC dovrebbe adeguatamente considerare. Il mio personale impegno e quello del Consiglio Direttivo per questo ambizioso programma sarà massimo.

Intervista raccolta da Germano Scargiali
 
   
sicilymagazine.it

12 ottobre 2015 alle ore 7:30Modificato

L'ASP DI RAGUSA PROMUOVE LA SALUTE CON L'ESERCIZIO FISICO

di Guido Francesco Guida

Davvero innovativa l'iniziativa dell'ASP di Ragusa che, prima in Italia, ha approvato con atto deliberativo il progetto “ Promozione attività motoria” per la prescrizione dell’esercizio fisico come strumento di prevenzione e terapia. Il progetto prevede una convenzione della durata di mesi sei, con alcune palestre. Le palestre interessate dovranno essere possesso dei seguenti requisiti: Idoneità in materia di agibilità dei locali ed allo svolgimento nei propri locali di attività motori; copertura assicurativa per tutti i pazienti /utenti destinatari del progetto; conformità ai requisiti CEE degli attrezzi in uso ai pazienti; disponibilità di personale qualificato in possesso di laurea di 1° livello in Scienze Motorie. I suddetti requisiti dovranno essere attestati nella forma di autocertificazione ai sensi dell’art. 46 del D.P.R. n° 445/2000 fatti salvi accertamenti dell’Azienda. Al fine di rispondere alle esigenze dei pazienti, i giorni e gli orari indicati dalla palestra dovranno prevedere sia orari antimeridiani che pomeridiani. Molte società scientifiche in passato si erano spese per promuovere l'attività fisica per la prevenzione e terapia delle malattie. 
Tra di esse ricordiamo il Collegio Federativo di Cardiologia (CFC cfcardiologia.it, membro del Council for Cardiology Practice della Società Europea di Cardiologia) il quale, già 18 mesi fa', aveva proposto, in una affollata conferenza stampa presso il Circolo Ufficiali di Palermo, l'avvio del progetto "Fa Col Cuore" per l'inserimento dell'attività fisica controllata e programmata tra i livelli elementari di assistenza (LEA) riconosciuti e dispensati dal servizio sanitario nazionale in tutte le regioni italiane. Una iniziativa, condotta con il patrocino di tutte le forze armate italiane, che prevedeva una graduale riduzione della medicalizzazione attraverso un rivoluzionario cambio mentale culturale della nostra società. Progetto che avrebbe anche rappresentato un enorme volano per l'economia e l'occupazione italiana. Tra i media ne aveva parlato anche "AZ salute" il mensile del Giornale di Sicilia diretto da Carmelo Nicolosi. Anche altre società scientifiche, soprattutto nell'ambito della medicina dello sport, successivamente avevano promosso l'attività fisica per la salute.
Adesso l'ASP di Ragusa mette in pratica l'iniziativa. “La promozione dell’attività fisica – spiega la Asp - rientra tra le priorità dell’Unione Europea e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nell’ambito delle politiche di sanità pubblica. Sono molte, infatti, le evidenze scientifiche che hanno dimostrato quale sia l'importanza dell’esercizio fisico, anche nei pazienti con patologie cronico degenerative e come il 30% delle morti premature totali siano correlate con il sovrappeso e l’inattività e un terzo delle morti per cancro dipendano da scorretta alimentazione, sedentarietà e sovrappeso”. 
Noi ricordiamo, tra queste patologie, l'obesità, il diabete mellito, la cardiopatia ischemica, l'ictus, l'ipertensione arteriosa, le alterazioni dei lipidi, le malattie oste-articolari. Tutte malattie che occupano i primi posti tra le cause di mortalità, morbilita' (malattie) e morbidita' (assenza dal lavoro).
Fonte foto: ymcatriangle.org

 
 
 

Malattie cardiovascolari: si riducono con l'attività fisica tra i livelli elementari di assistenza

Lunedì 02 Giugno 2014 20:27 OGGIMEDEDIA.it - Scienza, Salute e Benessere

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Malattie cardiovascolari: si riducono con l'attività fisica tra i livelli elementari di assistenza

L’attività fisica controllata deve essere inclusa tra i livelli elementari di assistenza (LEA) forniti dal servizio sanitario nazionale ai cittadini. È questa la proposta nata da un incontro scientifico-divulgativo dal titolo Malattie cardiovascolari: epidemia del nostro secolo. Fattori di rischio e prevenzione che si è svolto giorno 23 maggio 2014 presso il Circolo Ufficiali di Palermo.

Se ne è fatto promotore il Collegio Federativo di Cardiologia (CFC) che ha organizzato l’evento. Presenti esponenti medici del direttivo nazionale, il responsabile della regione Sicilia e quello della provincia di Palermo.

La manifestazione è stata patrocinata dal Circolo Ufficiali, dall’Unione Nazionale Ufficiali in Congedo e dal Corpo Militare della Croce Rossa Italiana ed è parte di una campagna di studio e promozione della salute cardiovascolare chiamata “FA Col Cuore” che coinvolge da una parte le Forze Armate e dall’altra il Collegio Federativo di cardiologia. Le Forze Armate sono state scelte per questo intervento educazionale per contrastare le malattie cardiovascolari perché, oltre ad essere rappresentativi di una buona fetta della popolazione italiana (8-10%), sono un gruppo compatto, ammirato ed emulato, ampiamente diffuso sul territorio ed a rischio per malattie cardiovascolari.

Causa principale delle malattie cardiovascolari sono i cosiddetti fattori di rischio che, come segnalano i dati di prevalenza nella popolazione della letteratura medica, tendono ad aumentare. Tra di essi ricordiamo l’ipertensione arteriosa, il diabete mellito, l’aumento del colesterolo, l’obesità addominale, lo stress. Tutti questi, oltre che dalla dieta, sono positivamente influenzati da un’adeguata attività fisica che, come hanno dimostrato alcune recenti metanalisi (studi condotti su più studi),  è efficace allo stesso modo dei farmaci, senza produrre gli effetti collaterali ad essi attribuibili. E quando è associata ai farmaci ne potenzia l’efficacia. Senza dimenticare i benefici che si ricaverebbero per la società italiana in termini occupazionali ed economici.

Nel corso di una affollata e partecipata manifestazione che ha coinvolto diversi membri delle  Forze Armate, è stato evidenziato che, come segnalano l’Osservatorio epidemiologico del Ministero della Salute e l’Organizzazione Mondiale della Sanità, le malattie cardiovascolari costituiscono la prima causa in Italia e nei Paesi sviluppati di mortalità e di morbilità (assenza dal lavoro). Tutto questo con un enorme impatto economico che ha raggiunto nel 2010 in Europa la cifra di 272 miliardi di euro, con un impegno di 223 euro per singolo cittadino all’anno. In questo panorama  le previsioni per il futuro sono alquanto negative, considerando che nel 2030 è previsto un incremento di circa il 10% delle malattie cardiovascolari e del 200% dei costi medici diretti.

La letteratura medica ha chiaramente evidenziato che l’unica via percorribile è quella della prevenzione primaria (prima che insorga la malattia) e secondaria (quando è già insorta). A tal proposito è stato citato uno studio inglese, condotto da P. Barton e collaboratori e pubblicato nel 2011 sulla prestigiosa rivista British Medical Journal, che evidenzia come anche un modesto intervento di prevenzione possa determinare sia un netto guadagno economico del SSN che un miglioramento della qualità della vita. Addirittura una riduzione di alcuni acidi grassi della serie trans dello 0.7% potrebbe produrre un guadagno in una nazione come l’Italia di circa 285 milioni di euro.

Il CFC è una società scientifica cardiologica nazionale, membro del Council for Cardiology Pratice della Società Europea di Cardiologia, che raggruppa circa 1000 soci tra medici, infermieri e psicologi italiani con il comune interesse per la cardiologia clinica e che ha tra i propri compiti sia quello di aggregare ed aggiornare i propri soci che di diffondere tra i cittadini i temi della cardiologia per un consapevole e partecipato contrasto delle malattie cardiovascolari sul territorio nazionale.

Il progetto “FA Col Cuore”  verrà presentato in occasione del prossimo congresso di giugno del CFC a Varese e si pensa possa partire in tutta Italia a settembre prossimo.

«Questo tipo di iniziative va ripetuto e mi ha permesso di sfatare tanti luoghi comuni» ha detto  Il vicepresidente dell’UNUCi,  Magg.  Claudio Zaccardo.  Il ten.colonnello Agostino Di Ganci si è invece detto disponibile a corsi che possano consentire un pronto utilizzo del defibrillatore in occasione delle emergenze legate alle complicanze acute delle malattie cardiovascolari. La professoressa Antonella Gallo, docente di educazione fisica presso un liceo di Palermo, intervistata da Oggimedia, ha detto di essere entusiasta per la proposta di introdurre l’attività fisica tra i LEA da concedere a cura dal servizio sanitario nazionale e che questo tipo d’intervento sarebbe davvero «una rivoluzione culturale e sociale per tutti i cittadini».

Fonte foto: www.croi.ie

https://www.croi.ie/sites/default/files/field/image/Physical-activity-1.jpg

 
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