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Rassegna Stampa |
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OUR SMARTPHONE ARE ABLE TO DETECT ATRIAL
FIBRILLATION WITHOUT ANY HARDWARE CHANGE Smartphones can be used to detect atrial
fibrillation with existing hardware, according to research
presented at European Society of Cardiology Congress 2016. We
can get it by a new low-cost application (app) that uses the
phone’s own accelerometer and gyroscope to check for atrial
fibrillation. The current study tested the ability of a
smartphone to detect atrial fibrillation in some people without
any add-on hardware. In addition, others recordings came up from
healthy people as control group data to validate the developed
algorithm. To detect atrial fibrillation, a smartphone was
placed on the chest of the patient, and accelerometer and
gyroscope recordings were taken. Patients were advised to lie in
a prone or supine position during the measurements. The acquired
data are pre-processed by signal processing methods. Multiple
features such as autocorrelation and spectral entropy are then
extracted from the pre-processed data. Finally, a machine
learning algorithm (KSVM) is used to determine if the patient
suffers from atrial fibrillation. Using this technology the
investigators detected atrial fibrillation with an extraordinary
sensitivity and specificity of more than 95%. |
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Cardiologia: diagnostica e terapia al centro di un convegno
Organizzato dalla Dottoressa Gabriella Vitrano è
il 1° Convegno “congiunto” Ance Cfc Sicp
1° Convegno “congiunto” Ance Cfc Sicp Diagnostica e terapia in Cardiologia La suggestiva cornice del barocco serpottiano dell’Oratorio di Santa Cita si ha ospitato il 18 giugno il Convegno di Cardiologia congiunto delle Società Scientifiche Ance, Cfc, e Sicp. Il Convegno, aperto dall’intervento del Presidente Nazionale del CFC Dott.ssa Gabriella Vitrano e dal Presidente Nazionale ANCE Dott. Antonio Vittorio Panno ha visto la partecipazione di circa 150 medici. Nell’ambito della kermesse sono stati trattati gli aspetti clinico pratici di importanti temi di diagnostica e terapia in Cardiologia, puntando, sia sui temi tradizionali della cardiopatia ischemica e dello scompenso cardiaco, sia su argomenti peculiari come i nuovi device in aritmologia, sulle problematiche dell’uso dei nuovi anticoagulanti orali e la cardiopatia congenita negli adulti. La sessione scientifica è stata articolata sulla discussione di casi clinici “reali” presentati da relatori e provoker con un’innovativa formula “step by step” che ha permesso un coinvolgimento attivo di tutti i partecipanti che hanno dovuto esprimere le loro opinioni sui vari snodi decisionali creando una opportunità unica di discussione tra i medici di diversa estrazione professionale presenti Hanno concluso i lavori gli interventi del Segretario ANCE Sicilia Dott. Di Franco, del Segretario CFC Sicilia Dott. Foti e del Delegato SICP Sicilia e Calabria Dott. Comparato che hanno confermato, stante il successo, il proposito di continuare la collaborazione culturale intrapresa. Una nota sugli acronimi di questo articolo. Ance: Associazione nazionale cardiologi extraospedalieri. Cfc: Collegio federativo di cardiologia. Sicip: Società italiana di cardiologia pediatrica.
Palermo parla - Gio, 2016-06-23 17:01
http://www.palermoparla.it/it/salute/16/06/cardiologia_diagnostica_e_terapia_al_centro_di_un_convegno
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CAMPAGNA EUROPEA CONTRO LO SCOMPENSO CARDIACO Si e' conclusa ieri la settimana
europea dello scompenso cardiaco. L’iniziativa è stata promossa
dall’Associazione italiana scompensati cardiaci (Aisc) e dagli
operatori sanitari che vi hanno aderito. Sono state proposte visite
gratuite, informazioni e consigli per diagnosticare e curare quanto
piu precocemente possibile questa malattia nota anche come
insufficienza cardiaca. Un camper-ambulatorio posteggiato nelle
principali piazze nazionali ha svolto il ruolo di presidio avanzato
e comunicatore tra i passanti. Le principali citta' interessate
all'evento sono state tappe: Roma, i centri di Rieti, Siena,
Firenze, Pavia, Foggia, Avezzano, Cassano delle Murge, Agropoli,
Acciaroli per poi ritornare nella capitale. Tra le societa'
scientifiche ha partecipato anche il Collegio Federativo di
Cardiologia che, dal proprio sito internet,
www.cfcardiologia.it,
ha lanciato un appello a tutti i propri iscritti affinche'
esercitassero attivita' di councelling con tutte le persone con cui
venivano a contatto sia durante la settimana che fino al 12 maggio.
Ha poi messo a disposizione di tutti i coloro i quali ne avessero
fatto richiesta materiale educazionale ed informativo sulla
malattia. |
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ALLARME OBESITÀ IN ITALIA di Guido Francesco Guida Sono oltre 27 milioni gli italiani in
eccesso di peso, circa il 60% degli italiani adulti. Di questi sei
sono francamente obesi. Sono oltre 100mila i nuovi obesi in Italia
ogni anno e quasi 200mila le persone in sovrappeso, È questo il
risultato del documento “Il burden of disease dell’obesità in
Italia”, realizzato dalla Italian Barometer Diabetes Observatory
(IBDO) Foundation. Nell'ultimo ventennio, l’obesità è triplicata nei
paesi in via di sviluppo che hanno adottato stili di vita
occidentali con riduzione dell’attività fisica e aumento del consumo
di cibo ipercalorico a basso costo. Anche i ragazzi hanno modificato
il loro stile di vita, con il risultato di un aumento del sovrappeso
infantile dal 10 al 25 per cento e dell’obesità dal 2 al 10 per
cento. Secondo un'analisi della Coldiretti esistono poi pronunciate
differenze geografiche. Le regioni, infatti, con il maggior numero
di persone obese o sovrappeso sono maggiormente presenti nel Sud
Italia. Con una prevalenza dell'aumento di peso che è maggiore tra i
maschi con una presenza maggiore rispettivamente nel Molise (64,8
per cento), la Campania (61,6 per cento), la Sicilia (60,6 per
cento), la Puglia (59,1 per cento) e la Basilicata (58,8 per cento)
mentre per le femmine la prevalenza e rispettivamente maggiore in
Basilicata (46,5 per cento), seguita da Puglia (44,1 per cento),
Campania (43,7 per cento), Molise (43,4 per cento) e Sicilia (40,8
per cento). Si tratta davvero di un'epidemia con gravi connotati sia
dal punto di vista economico (9 miliardi di euro tra costi sanitari,
calo di produttività, assenteismo e mortalità precoce) che da quello
strettamente sanitario. Caratterizzato da incremento del diabete,
malattie cardiovascolari e di alcune forme di tumore. Essere in
sovrappeso od obesi riduce, inoltre, il benessere psicologico, la
forma e l'attività fisica con depressione e cattiva qualità di vita. Meraviglia davvero come, nonostante questo
grande impatto, il servizio sanitario faccia così poco e male.
Carenza di competenze dietetico-alimentari nella medicina
territoriale, assenti i servizi di dietetica e scienza
dell'alimentazione. Scarso intervento legislativo per scoraggiare il
consumo di alimenti e bevande ipercaloriche anche con sistemi di
tassazione selettiva. Pochissimo impegno nel favorire l'attività
fisica che come da tempo indicano alcune società scientifiche
dovrebbe essere grandemente incoraggiata. Diversi studi ad esempio
hanno dimostrato come i soggetti che entrano nella cosiddetta tanto
strombazzata gestione integrata del diabete (con una prevalenza del
44% di obesità) piuttosto che dimagrire mantengono e, talvolta,
incrementano il loro peso soprattutto quello dannoso concentrato a
livello addominale (obesità a mela). Ed è noto che una dieta IDONEA
è la terapia fondamentale per il controllo della glicemia e le
complicazioni cardiovascolari. Si spendono cifre enormi per la
gestione di questi servizi e per farmaci sempre più cari e non si
riesce ad intervenire con una dieta e conseguente riduzione del peso
corporeo quasi a costo zero. L'Associazione Italiana di Dietetica e
Nutrizione Clinica (ADI) con il patrocinio della Federazione
Italiana di Atletica Leggera ed al Consiglio Nazionale dell'Ordine
degli Psicologi organizzano in tutta Italia da quindici anni
l'Obesity day. Lo scorso anno si è svolto il 10 ottobre ed è stato
un giorno pieno d'iniziative in tutta Italia volto a sensibilizzare
ed informare sull'obesità. Quest'anno il motto è stato "Camminare a
passo svelto per almeno 150 minuti a settimana". Il Collegio
Federativo di Cardiologia ha proposto che l'attività fisica
controllata (attraverso il proprio progetto FAcolCuore) venga
fornita gratuitamente dalle ASP territoriali ed inclusa tra i
cosiddetti livelli essenziali di assistenza (LEA) che sono le
prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale è tenuto
a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di
una quota di partecipazione (ticket). Lo Stato però fa il sordo. Un
panorama, quindi,
alquanto scoraggiante che speriamo
cambi alla luce di questi fatti. Fonte foto: abdnuc.uk Letto da 363 utenti
30 gennaio 2016 da:
Http://www.facebook.com/Sicilymagazine.it
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Una donna al
vertice nazionale del Consiglio di Cardiologia Maria Gabriella
Vitrano nuovo presidente del CFC
Tratto da Palermo parla n. 100-2015
E' la prima volta che una
donna viene eletta ad una carica nazionale nella Società Scientifica
di Cardiologia. Il CFC è una società scientifica affiliata
al Council for Cardiology Practice (CCP) della Società Europea di
Cardiologia. Dottoressa Vitrano
come affronterà questo nuovo incarico da Presidente?
Mi dedicherò a questo
compito con tutte le mie energie, con passione ed entusiasmo e mi
auguro inoltre di riuscire a farmi interprete della richiesta di
cambiamento che ho percepito durante il Congresso. Per far ciò,
potrò certo contare sul gruppo di amici eletti nel Consiglio
Direttivo. Si tratta di colleghi dall'altissimo profilo umano,
scientifico e professionale che, sono certa, lavoreranno insieme per
fare in modo che il cambiamento promesso arrivi in tempi ancora più
veloci di quelli che abbiamo immaginato.
Agirò, per quanto mi è
possibile, per essere il Presidente di tutti i Soci lavorando per un
CFC che sia inclusivo e faccia emergere le enormi potenzialità
professionali ed umane che possiede, in particolare quelle dei
giovani colleghi. Il CFC ha bisogno di voltare pagina, pur rimanendo
nel solco della tradizione, e diventare una società scientifica più
vicina alle necessità e ai bisogni della comunità professionale che
rappresenta. Il Consiglio Direttivo sarà trasparente e diventerà la
casa di tutti i Soci che saranno puntualmente informati e coinvolti
in tutte le attività e decisioni che li riguardano. Si comincerà con
la scelta di un nuovo logo che verrà individuato attraverso un
sondaggio plenario online. Si cercherà un’interazione immediata con
i rappresentanti regionali CFC per fotografare subito le diverse
realtà territoriali, conoscerne i bisogni, i limiti attuali, le
iniziative intraprese e definire le linee comuni di programma
promuovendo e stimolando i meeting regionali e interregionali.
Si incentiverà l'adesione e
la partecipazione attiva alla società offrendo una quota
d’iscrizione agevolata per i più giovani, valevole per i primi due
anni associativi. Quali sono le linee
programmatiche del biennio di sua presidenza?
Le linee programmatiche
2015 17 contengono insieme a progetti innovativi, il consolidamento
di quanto (tanto!) è stato messo in cantiere in questo biennio,
specie per la forte vivacità propositiva di chi mi ha preceduto in
questo incarico e ne sento la grande responsabilità nei confronti
degli Associati. Due anni sono un periodo di tempo insufficiente per
la compiuta realizzazione di molti obiettivi. La continuità insieme
all’innovazione sono quindi i requisiti di un armonico e progressivo
sviluppo della CFC a fronte del doveroso ricambio dei suoi organi
istituzionali dei Soci. Il CFC è molto impegnato verso
l’implementazione di progetti di formazione e di ricerca con le
Società cardiologiche di settore (AIAC, GISE, SIEC, ecc. ndr). Saranno
responsabilizzati dei collaboratori?
All’interno del Consiglio
Direttivo saranno individuati sulla base di specifici interessi
culturali alcuni componenti ai quali sarà affidato il compito di
garantire ed incentivare i rapporti con le singole Società di
Settore. Ed ecco gli altri principali rapporti collaborativi che si
intende sviluppare: Apertura della CFC ad una collaborazione con i
Medici di Medicina Generale che potrebbe prevedere una serie di
iniziative quali Simposi congiunti all'interno dei Congressi CFC,
Corsi di Formazione intra ed extramurali, elaborazione di protocolli
di ricerca collaborativi. Miglioramento delle interazioni con le
Società di Cardiologia extraospedaliera e con la SICOA. Collegamenti fra
centro e periferia…
Il ruolo del Consiglio
Nazionale deve essere rilanciato in termini di propositività e le
Delegazioni Regionali devono accrescere il loro ruolo attivo
cercando un contatto con i Soci, favorendo la creazione di Referenti
regionali delle varie Aree, cercando contatti sia con le altre
Società Mediche, compresi i Medici di Medicina Generale, sia con le
Istituzioni Sanitarie regionali. Sono in esame possibili proposte
correttive per rivitalizzare il rapporto tra Centro e Periferia e lo
spirito partecipativo…” Intende elencarle?
Maggior coinvolgimento
delle Delegazioni Regionali attraverso le seguenti azioni: invio di
newsletter periodica delle attività del Consiglio Direttivo ai
Presidenti e Consiglieri dei Consigli Direttivi Regionali; invio dei
Verbali delle Riunioni del Consiglio Direttivo ai Presidenti
Regionali; sollecitazione allo svolgimento di Consigli Direttivi
regionali allargati ai referenti delle Strutture Cardiologiche in
quel momento non rappresentate nel Consiglio Direttivo Regionale;
sollecitazione di un feed-back periodico di flusso informativo da
parte dei Presidenti Regionali verso il Consiglio Direttivo”. Lei ha parlato
anche di periodici incontri…
Nel biennio 2015-17 è mia
intenzione svolgere un incontro con ciascuno dei Consigli Regionali
per discutere insieme le problematiche locali relative alle attività
di formazione, ricerca, finanziamenti e rapporti con le Istituzioni
Sanitarie. Queste riunioni potrebbero essere svolte sulla base di un
calendario da concordare, eventualmente in occasione dei Consigli
Direttivi o Corsi/Convegni regionali. Vorrei poi valorizzare il
“patrimonio” Nursing sostenendo la costituzione o il consolidamento
delle Sezioni regionali degli infermieri e tecnici di Cardiologia
CFC. Implementare il sito web con l’inserimento di link e servizi
utili ai Soci. Come una sezione di annuncio di offerte lavorative in
Cardiologia. Quali sono gli
obiettivi principali che persegue?
Due sono gli obiettivi
principali da realizzare: Per primo la “fidelizzazione” dei Soci Cfc
con un maggiore coinvolgimento dei Presidenti, Consigli Direttivi
Cfc Regionali e referenti regionali; possibile istituzione di borse
di studio per giovani ricercatori coinvolti negli studi clinici,
finalizzate alla produzione di pubblicazioni scientifiche. Gli
obiettivi culturali per il prossimo biennio sono quelli del
proseguimento delle tipologie consolidate di eventi formativi
(Campagne educazionali nazionali, Consensus Conference, Forum, Corsi
intramurali, Corsi extramurali, Corsi di rianimazione
cardiopolmonare di base ed avanzata); iniziative congiunte con
singole Società di Settore (SIEC, AIAC, GISE) per l’organizzazione
di Corsi d’eccellenza in ecocardiografia, elettrofisiologia,
cardiostimolazione ed emodinamica; organizzazione di Master di
metodologia e biostatistica per il Cardiologo… Lei è un Presidente
donna: Quale il ruolo delle altre donne nella vostra Società
Scientifica?
La prevalenza delle donne
nella comunità cardiologica ospedaliera nazionale è assolutamente
rilevante e nel CFC le donne rappresentano circa il 20% dei Soci La
diversa sensibilità e attenzione della donna verso specifici aspetti
culturali e organizzativi della Cardiologia rappresentano un valore
aggiunto che il CFC dovrebbe adeguatamente considerare. Il mio
personale impegno e quello del Consiglio Direttivo per questo
ambizioso programma sarà massimo.
Intervista raccolta da Germano Scargiali
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sicilymagazine.it
12 ottobre 2015 alle ore 7:30Modificato
L'ASP DI
RAGUSA PROMUOVE LA SALUTE CON L'ESERCIZIO FISICO di Guido
Francesco Guida
Davvero innovativa l'iniziativa dell'ASP di Ragusa che, prima in
Italia, ha approvato con atto deliberativo il progetto “
Promozione attività motoria” per la prescrizione dell’esercizio
fisico come strumento di prevenzione e terapia. Il progetto
prevede una convenzione della durata di mesi sei, con alcune
palestre. Le palestre interessate dovranno essere possesso dei
seguenti requisiti: Idoneità in materia di agibilità dei locali
ed allo svolgimento nei propri locali di attività motori;
copertura assicurativa per tutti i pazienti /utenti destinatari
del progetto; conformità ai requisiti CEE degli attrezzi in uso
ai pazienti; disponibilità di personale qualificato in possesso
di laurea di 1° livello in Scienze Motorie. I suddetti requisiti
dovranno essere attestati nella forma di autocertificazione ai
sensi dell’art. 46 del D.P.R. n° 445/2000 fatti salvi
accertamenti dell’Azienda. Al fine di rispondere alle esigenze
dei pazienti, i giorni e gli orari indicati dalla palestra
dovranno prevedere sia orari antimeridiani che pomeridiani.
Molte società scientifiche in passato si erano spese per
promuovere l'attività fisica per la prevenzione e terapia delle
malattie. |
Malattie cardiovascolari: si riducono con l'attività fisica tra i
livelli elementari di assistenza
Lunedì 02 Giugno 2014 20:27
OGGIMEDEDIA.it - Scienza, Salute e Benessere
L’attività fisica controllata deve essere inclusa tra i livelli
elementari di assistenza (LEA) forniti dal servizio sanitario
nazionale ai cittadini. È questa la proposta nata da un incontro
scientifico-divulgativo dal titolo “Malattie cardiovascolari:
epidemia del nostro secolo. Fattori di rischio e prevenzione”
che si è svolto giorno 23 maggio 2014 presso il Circolo Ufficiali di
Palermo.
Se ne è fatto promotore il Collegio Federativo di Cardiologia
(CFC) che ha organizzato l’evento. Presenti esponenti medici del
direttivo nazionale, il responsabile della regione Sicilia e quello
della provincia di Palermo.
La manifestazione
è stata patrocinata dal Circolo Ufficiali, dall’Unione Nazionale
Ufficiali in Congedo e dal Corpo Militare della Croce Rossa Italiana
ed è parte di una campagna di studio e promozione della salute
cardiovascolare chiamata “FA Col Cuore” che coinvolge da una
parte le Forze Armate e dall’altra il Collegio Federativo di
cardiologia. Le Forze Armate sono state scelte per questo
intervento educazionale per contrastare le malattie cardiovascolari
perché, oltre ad essere rappresentativi di una buona fetta della
popolazione italiana (8-10%), sono un gruppo compatto, ammirato ed
emulato, ampiamente diffuso sul territorio ed a rischio per malattie
cardiovascolari.
Causa principale delle malattie cardiovascolari sono i cosiddetti
fattori di rischio che, come segnalano i dati di prevalenza
nella popolazione della letteratura medica, tendono ad aumentare.
Tra di essi ricordiamo l’ipertensione arteriosa, il diabete
mellito, l’aumento del colesterolo, l’obesità addominale, lo stress.
Tutti questi, oltre che dalla dieta, sono positivamente
influenzati da un’adeguata attività fisica che, come hanno
dimostrato alcune recenti metanalisi (studi condotti su più studi),
è efficace allo stesso modo dei farmaci, senza produrre gli
effetti collaterali ad essi attribuibili. E quando è associata
ai farmaci ne potenzia l’efficacia. Senza dimenticare i benefici che
si ricaverebbero per la società italiana in termini occupazionali ed
economici.
Nel corso di una affollata e partecipata manifestazione che ha
coinvolto diversi membri delle Forze Armate, è stato
evidenziato che, come segnalano l’Osservatorio epidemiologico del
Ministero della Salute e l’Organizzazione Mondiale della Sanità, le
malattie cardiovascolari costituiscono la prima causa in Italia e
nei Paesi sviluppati di mortalità e di morbilità (assenza dal
lavoro). Tutto questo con un enorme impatto economico che ha
raggiunto nel 2010 in Europa la cifra di 272 miliardi di euro,
con un impegno di 223 euro per singolo cittadino all’anno. In questo
panorama le previsioni per il futuro sono alquanto negative,
considerando che nel 2030 è previsto un incremento di circa il
10% delle malattie cardiovascolari e del 200% dei costi medici
diretti.
La letteratura medica ha chiaramente evidenziato che l’unica via
percorribile è quella della prevenzione primaria (prima che
insorga la malattia) e secondaria (quando è già insorta). A tal
proposito è stato citato uno studio inglese, condotto da P. Barton e
collaboratori e pubblicato nel 2011 sulla prestigiosa rivista
British Medical Journal, che evidenzia come anche un modesto
intervento di prevenzione possa determinare sia un netto guadagno
economico del SSN che un miglioramento della qualità della vita.
Addirittura una riduzione di alcuni acidi grassi della serie trans
dello 0.7% potrebbe produrre un guadagno in una nazione come
l’Italia di circa 285 milioni di euro.
Il CFC è una società scientifica cardiologica nazionale, membro del
Council for Cardiology Pratice della Società Europea di Cardiologia,
che raggruppa circa 1000 soci tra medici, infermieri e psicologi
italiani con il comune interesse per la cardiologia clinica e che ha
tra i propri compiti sia quello di aggregare ed aggiornare i propri
soci che di diffondere tra i cittadini i temi della cardiologia per
un consapevole e partecipato contrasto delle malattie
cardiovascolari sul territorio nazionale.
Il progetto “FA Col Cuore” verrà presentato in occasione del
prossimo congresso di giugno del CFC a Varese e si pensa possa
partire in tutta Italia a settembre prossimo.
«Questo tipo di iniziative va ripetuto e mi ha permesso di
sfatare tanti luoghi comuni» ha detto Il vicepresidente
dell’UNUCi, Magg. Claudio Zaccardo. Il ten.colonnello Agostino
Di Ganci si è invece detto disponibile a corsi che possano
consentire un pronto utilizzo del defibrillatore in occasione delle
emergenze legate alle complicanze acute delle malattie
cardiovascolari. La professoressa Antonella Gallo, docente di
educazione fisica presso un liceo di Palermo, intervistata da
Oggimedia, ha detto di essere entusiasta per la proposta di
introdurre l’attività fisica tra i LEA da concedere a cura dal
servizio sanitario nazionale e che questo tipo d’intervento sarebbe
davvero «una rivoluzione culturale e sociale per tutti i
cittadini».
Fonte foto: www.croi.ie
https://www.croi.ie/sites/default/files/field/image/Physical-activity-1.jpg |